Второй том трилогии "Venuti dal cielo" рассказывает об инопланетных цивилизациях.

Выдержка из книги: "Голубой шар неуклонно приближался, увеличиваясь в размерах. Расстояние между ним и кораблем сокращалось. Инэни ощутила чьи-то шаги за своей спиной и, повернувшись, увидела Аруру. Внешность Аруру была довольно привлекательна: ее золотистые волосы резко контрастировали с ярко-зелеными большими глазами. Несмотря на это, Аруру предпочитала скромную одежду светло-голубых тонов. “Инэни, скоро мы приземлимся”, - сказала она в восторге, - “Не могу дождаться, когда прилетим на нашу планету!”. Аруру, по природе оптимистка, казалось, не страдала от долгого пребывания на борту космического корабля или тесного пространства команды. Однако Инэни чувствовала себя довольно усталой от однообразия лиц, которые ей доводилось видеть. Ее тоже доставала одинаковость еды и повседневная суета, связанная с однообразной рутиной. Все чаще и чаще про себя Инэни задумывалась о необходимости прожить еще сотни, а то и тысячи лет на Земле, лишенная привычных благ и удобств.

Второй том трилогии "Venuti dal cielo" раскрывает тайну древних шумерских богов.

Электронная Книга «Venuti Dal Cielo, Volume 2» написана автором Olga Kryuchkova в году.

Минимальный возраст читателя: 0

Язык: Итальянский

ISBN: 9788835433132


Описание книги от Olga Kryuchkova

Il secondo libro della trilogia ”Venuti dal Cielo” svela il segreto delle antiche divinità sumere. Estratto dal libro: “Il Pianeta Azzurro si avvicinava gradualmente, aumentando di dimensione. La distanza tra esso e il velivolo diminuiva. Inanna sentì dei passi dietro di sé e, voltandosi, vide Aruru. L’aspetto di Aruru era piuttosto attraente: i suoi capelli dorati contrastavano nettamente con i luminosi e grandi occhi verdi. Nonostante questo, Aruru preferiva un abbigliamento modesto, in tonalità tenui. “Inanna, presto atterreremo,” disse lei con entusiasmo. “Non vedo l’ora di arrivare alla nostra colonia!” Aruru era ottimista di natura. Il lungo tempo trascorso a bordo della nave spaziale, e anche in uno spazio ristretto e nella stessa squadra, non sembrava avere effetti su di lei. Ciononostante, Inanna si sentiva piuttosto stanca. Non ne poteva più di vedere le stesse facce. Era stanca del cibo sempre uguale, e Dumuzid era diventato fastidioso ultimamente. La bella rossa pensava sempre più ai prossimi cento, o anche duecento anni, che avrebbe dovuto trascorrere sulla Terra senza i soliti benefici e comodità. Inanna si domandava come facessero le sue zie ad essere entusiaste. Sembrava che, non appena salite a bordo della nave, fossero già completamente assorbite dall’imminente ricerca. E ne discutevano incessantemente. A volte, Inanna aveva l’impressione che le sue zie fossero semplicemente ossessionate dalla scienza. “… Manca poco…” confermò Inanna. Girò lo sguardo verso Lahar e Ashnan, che erano entrate nello scompartimento. Si somigliavano come due gocce d’acqua: capelli colore del grano e occhi grigi. Alla maggiore, Ashnan, piaceva decorarsi i capelli con forcine realizzate con fiori freschi e spighe. La più giovane, Lahar, acconciava i suoi capelli in due ciocche sopra le orecchie, che ricordavano un po’ le corna dei montoni. Inanna, sebbene non fosse mai stata sul Pianeta Azzurro, aveva imparato molto su di esso dai suoi genitori, dal nonno Enki e dal fratello maggiore Utu. Inanna si era già fatta l’idea che gli abitanti della Terra fossero creature primitive. E presumeva che essi avrebbero chiamato Ashnan la dea del grano e Lahar la dea del bestiame, rispettivamente, secondo le loro occupazioni. Dopotutto, Ashnan era impegnata nello studio e nell’ibridazione delle piante, e Lahar stava entusiasticamente generando nuove specie di animali. E per via dei suoi capelli rossi, Inanna stessa probabilmente sarebbe stata adorata come dea dell’alba. Inanna non sapeva ancora quanto profetiche si sarebbero rivelate le sue supposizioni. E che le donne della Mesopotamia si sarebbero tinte i capelli con l’henné per poter avere una colorazione rossastra. Le donne Anunnaki parlavano entusiasticamente di scienza usando varie parole difficili da pronunciare. Inanna era terribilmente infastidita, specialmente quando scoppiava l’energia incontenibile delle gemelle. “Non vedo l’ora di uscire da questa gabbia! E di respirare un po’ d’aria fresca…” pensò Inanna, irritata. Tuttavia, sorrise teneramente alle sue zie. Dopo un po’ di tempo, la pazienza di Inanna fu ricompensata – la “carrozza celeste” cominciò la discesa sulla Terra. Il luogo dell’atterraggio si trovava sul tetto di una ziggurat, costruita appositamente per questo scopo, situata tra i fiumi Tigri ed Eufrate. Nei pressi c’era la città di Uruk, e la ziggurat era circondata da alte mura di pietra per motivi di sicurezza. Questo perché la gente della città spesso andava lì per adorare il luogo in cui gli dèi erano scesi sulla Terra con le loro carrozze celesti. Alcuni fortunati erano persino riusciti a vedere gli dèi con i loro occhi. Sulla superficie del disco volante dorato si aprì un passaggio e una scaletta si srotolò dolcemente. I viaggiatori celesti scesero da essa sul tetto della ziggurat.”



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Информация о книге

  • Рейтинг Книги:
  • Автор: Olga Kryuchkova
  • Категория: Научная фантастика
  • Тип: Электронная Книга
  • Язык: Итальянский
  • Издатель: Tektime S.r.l.s.
  • ISBN: 9788835433132